La Storia di Luca
Una famiglia comune, una famiglia come tante. Una nascita, il miracolo di una nuova vita. Un bellissimo bambino, sembra un bambino come tanti …. una sorpresa: Luca, un bambino speciale! Stordimento, confusione, paure, emozioni sconvolgenti, tentativi di mantenere una situazione familiare cosiddetta normale, anche perché un’altra creatura continua ad avere il diritto alla serenità, all’allegria legata alla sua tenera età.
I primi tre mesi: l’infezione alle vie urinarie, non risponde agli stimoli, i primi accertamenti …. tutto negativo, l’illusione che il piccolo stia bene. Scatti con la testa, irrigidimento degli arti superiori, battito veloce delle palpebre: crisi epilettiche. Comincia il tour degli ospedali, ricoveri dietro ricoveri, aghi, via dei Sabelli, esami importanti, ma comunque negativi. Ancora ricoveri, Luca cresce poco, la p.e.g., Ludovica non comprende e fa tante domande: perché muove la testa così? Perché non cammina? Come mi chiamerà Vica o Luly? Non sa che non ci sentiremo mai chiamare!
Gli animi si sorreggono a vicenda, la nostra bambina è la nostra forza e la convinzione che ogni essere umano debba essere rispettato ed amato per quello che è fanno delle nostre vite un baluardo per la difesa e la dignità dei nostri figli.
E’ strano come all’improvviso ci si senta genitori di quell’universo più debole e sofferente; l’amore per i nostri figli genera un significato elevato dell’amore … l’amore per tutta l’umanità!
Ereggiamo Luca in alto, più in alto perché comprendiamo che lui con tutte le sue difficoltà arriva ai cuori e va oltre qualsiasi ostacolo, senza le parole, comunica anche a chi l’ha incontrato solo per una volta!
Comprendiamo che Titto sarà la nostra salvezza e che è terapeutico per gli altri.
Luca inizia la scuola ed incontra persone meravigliose, impara e gioca con i compagni, sta bene e si diverte con tutti. Saremo per sempre grati alle insegnanti ed al personale non docente della scuola materna – elementare “Enrico Toti” che hanno saputo instaurare con Luca un rapporto fantastico.
Non ci aspettavamo un epilogo così prematuro ed improvviso, ma poi abbiamo capito: missione compiuta!
E’ stato giusto così: è arrivato il momento di riposarsi! Titto, con il suo contagioso sorriso, ci ha insegnato ad apprezzare tutto ciò che abbiamo, di più o meno rilevante, ci ha insegnato a vivere accanto agli altri e per gli altri.
Caro Titto, aiutaci a fare bene e del bene per riuscire a conquistare un posticino accanto a te!